(Altipiani/MArteLabel)
Pubblicato il 15 novembre 2012
Fermarsi per guardarsi in faccia, per rimettersi in discussione, per contarsi,
per far emergere ora più che mai le emozioni, le paure, le gioie accumulate in tre anni.
Sette strumenti in continuo movimento:
si inseguono, si scalciano, si fanno il verso, si alleano e si scontrano, si amano e si odiano.
Fino a trovare la loro spontanea armonia, il loro modo di essere,
quello vecchio nella sua forma nuova.
E mentre questo accade, il fuori si mescola al dentro.
Ecco quindi emergere - ancora una volta – il ticchettio del tempo, l’urgenza di raccontare, di scavare dentro personaggi sporchi e sbagliati:
i relitti, gli emarginati, i perdenti che combattono ogni giorno contro la propria quotidianità.
E allora mantenere la calma, ancora un per un po’.
Cosa dicono le canzoni
Si narra di perdenti, di relitti umani ai quali la vita riserva insieme alla tragedia il grottesco.
Come camminare su marciapiedi bagnati e sporchi, popolati da eroi in sovrappeso e da principesse zoppe.
Lundì massacre: è guardarsi ogni mattina allo specchio.
Empty stomach: E’ camminare di notte con la scimmia sulle spalle a ricordarsi che “un uomo è i vizi che si paga.”
Jackie the priest: Toccare il fondo con la fronte, con le guance. Persone che dovresti conoscere.
I’m waiting for my doc: Un tango zoppo, senza denti, che porta magliette dalle maniche lunghe.
Macaronar: Le mani che sudano e anche stasera, il parto isterico di me stesso.
Niko: Un buon inizio, una fine.
Cuore Matto: non ha bisogno di presentazioni, ma era ora di ripresentarla.
Goodbye: è andarsene, dopo aver tentato tutto.
Nell’EP Digitale distribuito a settembre la versione di Goodbye ha come featuring Antonello Salis
“La collaborazione con Antonello Salis è nata quasi per caso nell’estate del 2010 a “Roma Incontra il Mondo” presso Villa Ada. A Luigi Cinque, di ritorno da un tour in Brasile, serviva una voce femminile, giovane e particolare per poterla inserire in un progetto cinematografico che si stava via via delineando.
Ed è così che lo abbiamo invitato ad un live degli Underdog. Si presenterà insieme alla sua orchestra, la Luigi Cinque Hypertest O’Rchestra. così composta: Badara Seck alla voce, Alex Balanescu al violino, Gianluigi Trovesi al clarinetto, Shmuel Achiezer al clarinetto klezmer, Armandinho al cavaquinho, Mauro Di Domenico alla chitarra, Antonello Salis tastiere e fisarmonica, Carlo Rizzo al tamburelloe per finire Patrizio Fariselli al pianoforte.”
Accanto a questo storico ensemble vengono invitate le voci degli Underdog, Diego Pandiscia e Basia Wis’niewska. A seguire avrebbero suonato gli Underdog ospitando alcuni musicisti della Hypertest O’rchestra.
“In quel periodo stavamo iniziando i lavori per il nostro secondo disco, e ci venne in mente di “testare” qualche brano nuovo. Si era creato un buon feeling durante il soundcheck e chiaccherando con Badara Seck lui si propose per improvvisare in alcuni brani degli Underdog che avremmo suonato quella sera, immediatamente si unì a noi Luigi Cinque.
Il clima era tranquillo, l’alcool, il caldo e le chiacchere da camerino con i nostri “fratelli maggiori”ci rendevano di buonumore ed ecco che poco prima di iniziare a suonare un brano nuovo “Goodbye”, Alberto (Vidmar – trombone degli Underdog) vede a bordo palco Antonello Salis e come se lo stesse invitando ad una partita di calcetto, gli si avvicina ed esordisce: “Attacca co’ noi Antonè”…
Il risultato finale è questa splendida versione di Goodbye e la partecipazione degli Underdog alla pellicola Transeurope Hotel, in cui la band compare dal vivo.
Soulcoffee: tutti i colori, per la tua tela migliore.
Revolution is subject to deleay: La rivoluzione sarà soggetta ad un ritardo, ci scusiamo per il disagio, Mantenere la calma.
Mommy on the sofa: Una pornomamma vista dagli occhi di un bambino.
Berlin: Ma come mai vanno tutti a vivere a Berlino?